Il
Romanico.
La nostra perla architettonica.
Periodo: dal 10 al 13 esino secolo. La vicinanza alla Lombardia
ha fatto il resto
|
Bellinzona.
S. Biagio, Ravecchia |
Il
romanico appunto, non può essere disgiunto da un riferimento
oltremodo specifico: le pitture, gli affreschi dei Seregnesi.
Cominciamo, ora, con l'architettura.
A parte verrà un altro capitolo sui Seregnesi.
Come passeggiata conoscitiva sta nell'immaginare e, dall'immaginare
al vedere, al toccare, di quello che la nostra fede riusciva,
un tempo, a produrre.
Immaginatevi, sempre, che la gente, a quei tempi, viveva in
case con sotto una stalla, sopra il fieno dove anche dormivano
ed, in un angolo, il focolare.
Questo i nostri antenati riuscivano a costruire: e qui cominciamo
con il nostro viaggio, spostandoci nel Sopraceneri a Chiggiogna:
Santa Maria Assunta.
|
Chiggiogna:
Santa Maria Assunta |
Ha
poco dell'originale. Restauri datano di un periodo tra il
1510 e il 1520. Bello il San Cristoforo sulla parte destra
del coro. Belli i resti di antichi affreschi. Campanile romanico
con sei piani. Nel coro nord altare a portelli tardo-gotico.
Fra i due altari gruppo scultoreo della Pentecoste.
Goirnico con San Nicolao conosciuta già nel 1200. Rinnovata
per la visita "dal San Carlòn" in dal 1570.
Gli affreschi del coro nel 1577. Il lavoro della pietra trova
la sua massima espressione ed espressività nella facciata
e nelle decorazioni scultoree. I due leoni nella porta occidentale.
Le mesole a forma di testa arbuta che reggono l'architrave
del portale meridionale. Figure di animali sul basamento della
facciata. Bellissimi i capitelli con figure di animali fantastici.
Santa Maria di Castello.. Articolata a due navate costruita
su una base di castello milanese distrutto nel 1518. A sud
sono conservate le pareti della residenza. Nel XII secolo
il campanile accanto al lato sud. Nel XV secolo venne agggiuto
il coro quadrangolare a botte. Nel 1575 vennero coperte le
navate con il soffitto ligneo, dopo, la sagrestia.. La figura
tardogotica di San Cristoforo.
Nel villaggio veloci a vedere la Casa Stanga costruita nel
XVI secolo dalla famiglia attinente da Taverne. Presenta più
di 50 stemmi affrescati nel 1589.
Chironico Sant Ambrogio e Maurizio 1227 ingrandita nel 1338
restaurata nel 1939/40. Afferschi di tre periodi differenti,
male restaurati. Si vede, proprio come non bisognerebbe fare.
L'Annunciazione, la Madonna dellla Misericordia, Cristo con
gli Evangelisti, decapitazione del Battista. Incontro della
Porta d'Oro e della nascita della Vergine.
Siamo,
adesso verso meggogiorno. Piu o meno. Non fermatevi a Biasca.
Girate con la macchina verso la valle di Blenio. Lasciamo
stare Malvaglia, Cavagnago, Rossura, Negrentino,
ci
ritorneremo.
Uno stop dove si congiunge la strada da Ludiano con quella
principale da Malvaglia a Motto. San Pietro
fatevi dare le chiavi dal prete di Ludiano. È un gioiello
architettonico. Non bastano le parole, in questo caso, perchè
con i seregnesi non ci ritorneremo, guardate gli affreschi.
È una delle più belle, forse anche per il posto
discosto, con nulla attorno, emozioni che la pittura ci può
dare.
Mangiate e ritornate a Biasca. "San Pedru".
Tenete sempre a mente cosa vi ho detto all'inizio. Le condizioni
di vita di chi è riuscito a darci e farci passare nei
secoli. La forza delle fede dei nostri avi.
La chiesa delle tre valli. Il monumento del romanico. Una
delle più straodinarie raccolte di affreschi dal XII
al XVII . Pavimento ascendente su diversi livelli. Non venne
costruita lungo il versante della valle ma orientata contro
lo stesso. Sopra il vano terminale della navata sud: il campanile
a tre piani ritmati di lesene ed arcate cieche con bifore
all'ultimo piano ed un alto tetto a padiglione.Gli affreschi
dei seregnesi, ci ritorneremo.come pure per il Gorla da Bellinzona
per tutto ciò che riguarda San Carlo. Notate le pietre
sulla sinistra e la pittura che segue negli ornamenti la pietra
stessa. I fondi a scacchiera a rombi o a strisce che si distinguono
dalle primitive rappresentazioni di modelli protocristiani.:
Il cavallo, il lupo, , il fabbro, il gallo, il leone che combatte
il serpente, il pavone. L'ultima cena, San Cristoforo e San
Pietro rissalgono al periodo gotico, non oltre il 400.
Riportate la chiave e diritti a Belinzona
in San Biagio a Ravecchia. Arrivate verso la
quattro del pomeriggio così trovate la chiesa aperta.
Altrimenti suonate alla canonica, vi verrà aperto.
Basilica a tre navate del XIII secolo. Bella raccolta di affreschi
tardomedioevali del XIV secolo.
Nell'ultimo
restauro vennero eliminate le costruzioni aggiuntive barocche
facendo assumere l'attuale carattere. L'artista e noto come
"Maestro di San Biagio". Madonna tra i santiLorenzo,
Giovanni, Antonio e Caterina.. A sud. Santa Veronica, martirio
di santa ApolliniaLorenzo, Vincenzo, Cosma, Damiano, resti
di un San Sebastiano. San Bartolomeo forse di Nicolao sa Seregno.
Arco trionfale, anunciazione e una rappresentazione della
Madonna della Misericordia. Nelle vele i quattro evangelisti
del maestro di San Biagio. C'è una tela del Petrini,
1520, con la Madonna affiancata da San Biagio e Gerolamo.
Petrini detto "Sursicus" da Lugano.
Finito. Per oggi direzione Pedevilla al "Torcètt"
bellissimo grotto a "bevan un ciapp".
|